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La storia di Camilla e Saraby

La storia di Camilla e Saraby

La storia di Camilla, che ha creato un gioiello di pelo per ricordare per sempre il suo amato cane Saraby.

Oggi vogliamo raccontarti la storia di Camilla e Saraby con le parole della stessa Camilla. Parole che ci hanno toccato il cuore.

Saraby è un galgo, uno dei tanti scampati al dia del galgo, il giorno in cui vengono uccisi in modo atroce più di 5 mila levrieri spagnoli al termine della caccia perché ritenuti non idonei

Grazie a PetLevrieri, l'associazione di cui faccio parte, ho potuto salvare e adottare questo angelo, che sarebbe stata scartata anche dalle adozioni, purché positiva alla leishmania.

leishmania, che paura questa parola.

Eppure ho pensato: se non io chi?

Così due anni fa sei entrata in punta di zampetta nelle nostre vite e le ha stravolte. Dolce, sensibile, pazza e giocherellona.

Nonostante il tuo passato fatto di privazioni e vessazioni, hai mantenuto intatta la speranza. Corse libere quando volevi, giocavi con il fratello barattolo Ettore e dormivi nel lettone coi gatti.

Saraby era una scoperta ogni giorno.


Lo scodinzolio, i sorrisi, i salti di felicità. I cibi che sparivano, meglio di qualsiasi mago.

Ti hanno amata tutti.

Le persone che ti hanno conosciuta avevano sempre una doppia dose di coccole e di affetto e tu in modo furbo non ti sei mai tirata indietro.

Hai conosciuto la montagna che adoravi, il mare che mal sopportavi, la macchina per te era sinonimo di gite belle o andiamo dalla nonna che ha preparato qualcosa di buono.

Hai riempito i vuoti che, ora che non ci sei più, sembrano voragini.

I tuoi occhi profondi, sembravano truccati col kajal e la tua voglia di fare, mi ha insegnato a non fermarmi mai.

Poi però la malattia, dopo un periodo di calma, si è risvegliata. E nonostante le medicine che hai sempre preso con regolarità, come fossero premietti, non ti ha tolto la voglia di vivere.

Fino al 5 marzo. Quando ti sei addormentata tra le mie braccia e l'amore dei tuoi compagni di avventura che ti hanno coccolata fino all ultimo minuto.

Tornassi indietro rifarei la stessa scelta sai? Pur sapendo che il nostro tempo aveva una data di scadenza.

Che non era per sempre.

A te dolce mostrilla posso dire: corri da papà che non ha potuto conoscerti e fate insieme tutte le passeggiate in montagna che tanto ti piace.

Ogni tanto vieni in sogno e fammi capire che stai bene.

E se puoi, libera dal passato tormentato e dalla malattia, sorridi e aspettaci perché noi ci riuniremo tutti e sarà sempre la sgangherata family.